uno dei due è l'altro

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domenica 2 settembre 2018

Rafael Alberti - Da Ritorni del Vivo Lontano





Ritorni di un poeta assassinato
(Federico Garcia Lorca)



Sei tornato a me più vecchio e triste nell’addormentata
luce di un sogno tranquillo di marzo, polverose
d’un grigio inaspettato le tempie, e quel bronzo
d’ulivo che la tua magica virtù sosteneva,
solcato dal segno degli anni, come
se quella vita che in vita non hai avuto
l’avessi a poco a poco già vissuta nella morte.

Io non so cos’hai voluto dirmi stanotte
con la tua visita improvvisa, l’abito leggero
di alpacca luminosa, come appena tagliato,
la cravatta gialla e lo stanco cappello
al vento, lo stesso di allora
per quei giardini di pioppi studenteschi
e di caldi oleandri.

Forse hai pensato – voglio spiegarmi ora
già ormai nei chiari contorni del sogno -  che dovevi
venire prima da me da queste sotterranee
radici o nascoste sorgenti dove
disperatamente penano le tue ossa.

  Dimmi     
 confessami, confessami,
se nell’abbraccio muto che mi hai dato, nel tenero
gesto di porgermi una sedia, nella semplice
maniera di sederti vicino a me, di guardarmi,
di sorridere in silenzio, senza parlare,
dimmi se non hai voluto dirmi con questo
che, nonostante le piccolissime battaglie che facemmo,
sei sempre unito a me più che mai nella morte
per quelle volte che forse
non lo siamo stati - ahi, perdonami! - nella vita.

Se non è così, ritorna nuovamente nel sogno
di un’altra notte per dirmelo.


***





Da Ritorni del Vivo Lontano traduzione a cura di Sebastiano Grasso
Ugo Guanda Editore, 1976