uno dei due è l'altro

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martedì 20 ottobre 2015

La Cantata Rossa per Tall El Zaatar

Gaetano Liguori, Giulio Stocchi, Demetrio Stratos - 1977 

Da Verso la Stratosfera




TRACKLIST:

01.  Fedayn 
02.  I 53 giorni
03.  Libertà subito
04.  Amna
05.  Piccolo Fadh
06.  La madre
07.  Sulle macerie
08.  La cantata rossa
09.  Fedayn





Il disco venne registrato nel 1976 nello Studio Zanibelli di Milano e riproposto in versione CD nel 2001 a cura dell'etichetta "Radio Popolare". E' un album assolutamente complesso, di difficile e lenta assimilazione. Le musiche sono state composte dal pianista jazz Gaetano Liguori. Le voci recitanti appartengono a Concetta Busacca, Giulio Stocchi e Demetrio Stratos (indimenticabile vocalist degli Area che ascoltiamo in Anma). Ci troviamo di fronte a 9 brani di puro free jazz, dove Gaetano Liguori è accompagnato dal fratello Pasquale alla batteria e da Roberto del Piano al basso. Sono andato a rileggermi le cronache che ricordano il massacro di Tall El Zaatar ("La collina del timo", in arabo), una bidonville alla periferia di Beirut-est, la cui popolazione, nel 1976, subì una pulizia etnica ante litteram, 
condotta dalle milizie falangiste cristiane 
per eliminare dalla parte orientale di Beirut, da loro controllata, 
qualunque presenza palestinese e musulmana. 


Gaetano Liguori

Gaetano Liguori nello stesso anno volle incidere un disco a memoria del massacro, insieme a Giulio Stocchi, poeta popolare nell'area del Movimento Studentesco. Le parti recitate, a distanza di quasi 40 anni, hanno perso il loro smalto: regge solamente il brano sorretto dalla potente voce di Demetrio Stratos, ispirato dalla drammaticità del racconto della violenza subita da Amna, una ragazzina dodicenne sopravvissuta al massacro e destinata a divertire i falangisti in un bordello. Sembra di rivivere la straziante scena di un film.  Decisamente fastidioso, in alcuni tratti, il recitato di Stocchi. Oramai perso nella memoria di quei tempi dove la canzone politica e certe sonorità jazz erano collocate nell'area della sinistra più estrema, il disco risente della polvere del passato che lo ricopre. Resta valida la riscoperta etnico-musicale di questo lavoro dimenticato dai più. 






Demetrio Stratos




Posted by George (with the help of Danilo)

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