Si
è spento a 61 anni, vittima di un tumore, Gianroberto Casaleggio,
guru del Movimento 5 Stelle. Definirlo “guida spirituale” o
“cofondatore” è riduttivo, perché senza il suo determinante
apporto il M5s, vicino secondo un numero crescente di osservatori e
sondaggisti alla conquista di Palazzo Chigi, non avrebbe mai visto la
luce. Ma chi era Gianroberto Casaleggio? Se al momento della
fondazione della Casaleggio Associati srl, incubatrice del M5S,
Enrico Sassoon era il rappresentante di Washington, il “guru” era
senza dubbio “l’agente inglese” che risponde a Sua Maestà la
Regina. La sua maniacale riservatezza nasceva probabilmente dalla
volontà di tacere sui 25 anni intercorsi tra l’ingresso in
Olivetti e la nomina ad amministratore delegato della Webbegg spa:
poco o nulla si sa sul suo ruolo di responsabile italiano della
multinazionale britannica
Logica plc.
Logica plc.
***
Addio a Gianroberto, interprete del gattopardismo atlantico
Si
è spento all’istituto Scientifico Auxologico di Milano Gianroberto
Casaleggio: la notizia non cade come un fulmine a ciel sereno perché,
sin dalla sua operazione d’urgenza per un endema nell’aprile
2014, erano circolate indiscrezioni sul suo stato di salute,
intensificatesi in quest’ultimo periodo e culminate con l’articolo
“Casaleggio pensa di abdicare, gli succederà il figlio Davide”,
pubblicato da La Stampa il 7 aprile 2016. Alla famiglia, per quel che
vale, porgiamo le condoglianze.
Sul
Movimento 5 Stelle e sulla sua natura di strumento creato ad hoc per
catalizzare ed addomesticare il dissenso, già scrivemmo a suo tempo:
si tratta della classico principio “se vogliamo che tutto rimanga
come è, bisogna che tutto cambi” magistralmente riassunto da
Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel romanzo “Il Gattopardo” (1958).
Il Potere, quello con la “p” maiuscola (la City di Londra, Wall
Street, il Dipartimento di Stato americano), coadiuvato dai potentati
locali sulla via del tramonto (Mediobanca, la periclitante Telecom,
il gruppo l’Espresso, etc.) concepisce, finanzia e sponsorizza un
movimento di protesta che funga da “valvola di sfogo” per la
società italiana, vittima di un pluridecennale impoverimento
sociale, politico ed economico, impedendo così che il malessere
sfoci in soluzioni che mettano in discussione la permanenza
dell’Italia nell’orbita euro-atlantica.
Si
tratta di gattopardismo allo stato puro; “uno sfogo” tanto
liberatorio quanto sterile, perché non può neppure sfiorare quei
sistemi di potere (la NATO, la UE, il crimine organizzato, il
connubio mafia-massoneria-finanza benedetto da Mediobanca) che
reggono la disgraziata Italia dal 1945: si offre un catartico
“vaffanculo!”, un boccaccesco epiteto al presidente della
Repubblica, un graffiante nomignolo al premier, uno spettacolo
gratuito in Piazza del Popolo, mai poi tutto finisce lì. Si torna,
magari momentaneamente appagati, al solito trantran quotidiano,
quello di un Paese che è passato dall’essere la quinta economia
del mondo nel 1992 a poco più che un relitto in balia della
destabilizzazione mediorientale della NATO, della finanza selvaggia
che si nasconde dietro l’euro, delle grandi multinazionali estere
che fanno incetta della poca argenteria rimasta.
Nessun episodio
mostra meglio il gattopardismo del M5S, ossia la difesa dei poteri
costituiti passando una semplice mano di vernice, che il caso di
Quarto: è il comune campano, conquistato ricorrendo ai voti della
camorra, dove il crimine organizzato può minacciare il sindaco per
questioni di appalti senza che “il Direttorio”, il vertice del
movimento, muova un dito [1].
C’è
stato, certo, un momento “rivoluzionario” del M5S, quello coinciso
grossomodo col periodo che intercorre tra la nascita ufficiale
nell’ottobre 2009 e le elezioni europee del maggio 2014, ma a
questa fase è presto subentrata quella “borghese” ed
accomodante, coincisa con l’amara constatazione dell’establishment
euro-atlantico che la situazione italiana è così critica che
neppure l’enfant prodige Matteo Renzi si è dimostrato all’altezza,
spalancando così le porte ad un esecutivo pentastellato, ultimo
colpo in canna.
Non è una parabola affatto originale, considerato
che anche il fascimo-movimento del 1919 (quello di Piazza San
Sepolcro, degli ex-arditi, dei fiumani, dei futuristi, dei
sindacalisti, “la manovalanza” usata dal Potere per ristabilire
l’ordine nelle fabbriche e nelle campagne) è tutt’altra cosa
rispetto al fascismo-partito che vince le elezioni politiche del
1924: dismessa la retorica più accesa, espulsi gli estremisti,
cancellate buona parte delle rivendicazioni sociali, il fascismo
diventa per Londra, l’Alta Finanza e la grande industria, lo
strumento per garantire lo status quo in Italia.
La
breve parantesi rivoluzionaria del M5S si apre col governo Berlusconi
IV (quando i grillini sono una delle tante frecce all’arco degli
angloamericani per rovesciare il Cavaliere, tanto che chiedono
“profeticamente” a Napolitano di cacciare il premier nell’estate
2011 [2]), prosegue con l’insediamento del governo Monti (quando i
grillini si agitano per un referendum sulla moneta unica, poi
archiviato, mentre il governo tecnico applica indisturbato le ricette
di svalutazione interna che piegano l’Italia [3]), raggiunge l’acme
con le consultazioni politiche del febbraio 2013 (quando il M5S deve
intercettare, per poi neutralizzarla, la montante marea
anti-europeista) e si chiude con le elezioni europee del maggio 2014
(con il minaccioso “Stiamo arrivando!” ed i compiacenti sondaggi
che pronostico un testa a testa tra PD e M5S [4], così da produrre
“l’inaspettato” 40% raccolto da Renzi).
Il M5S è in questa
fase impiegato solo come opposizione addomesticata, senza che ci sia
alcuna intenzione di installarlo a Palazzo Chigi, appena conquistato
dal “rottamatore” Matteo Renzi (per le sue benemerenze eletto da
Foreign Policy tra i 100 pensatori più influenti al mondo [5]).
Non
trascorrono nemmeno 24 mesi dalla nomina di Renzi a presidente del
Consiglio che, man mano che la stella dell’ex-sindaco di Firenze si
affievolisce, il M5S cambia pelle: archiviato lo spirito da
rivoluzione colorata e le pulsioni blanquiste/poujadiste delle
origini, si fa sempre più concreto lo scenario di traghettare i
pentastellati a Palazzo Chigi. Obbiettivo della manovra è,
ovviamente, la conservazione dello status quo. La prima, aperta,
benedizione della finanza anglosassone, è impartita dal Financial
Times (“uno dei quotidiani più autorevoli e letti al mondo” come
si legge su beppegrillo.it [6]) con l’articolo del 29 dicembre 2015
“Italy’s Five Star Movement wants to be taken seriously” che
già analizzammo a suo tempo: il 29enne Luigi Di Maio, elegante e
compito, è indicato dalla voce della City come il probabile erede di Beppe Grillo, nuovo volto di una forza pronta alla guida del Paese.
Per
Di Maio un simile biglietto da visita è allo stesso tempo
galvanizzante ed impegnativo: l’alta finanza l’ha eletto a
premier in pectore purché, ovviamente, non tradisca le aspettative
dei suoi potenti mentori. Il 24 marzo il rampante Di Maio accetta
così l’invito dell’ambasciata olandese per una riservatissima
colazione di lavoro, in compagnia dei 28 rappresentati della UE: per
Di Maio è il ballo delle debuttanti, dove “l’erede” di Grillo
deve sfoggiare le buone maniere, i vestiti di buon taglio ed il
pensiero politicamente corretto. “Di Maio fa autocritica sull’Ue:
Forse siamo stati troppo duri” [7], titola la Stampa, evidenziando
come gli attacchi alla UE e le idee balzane di uscire dall’euro
appartengano al vecchio M5S, non alla nuova, fiammante, versione
“governativa”.
Si noti un particolare: secondo la ricostruzione
sempre de la Stampa, Di Maio, l’aspirante primo ministro, è
considerato poco più che un “dipendente” da Davide Casaleggio [8],
il 39enne figlio di Gianroberto nominato a sua volta erede della
Casaleggio Associati srl e, per traslazione, del Movimento 5 Stelle.
Al
vecchio binomio Casaleggio Senior-Grillo subentrerebbe così quello
Casaleggio Junior-Di Maio: puparo e burattino, imprenditore occulto e
prestanome.
Si
ha conferma delle impressioni che la Casaleggio Associati srl
gestisca il M5S quasi come una filiale e, in effetti, gli ultimi
episodi non fanno che corroborare questa tesi: le mail dei
parlamentari pentastellati vagliate e controllate dalla ditta
milanese [9], il ruolo determinante della srl nello scegliere Virginia
Raggi come candidata sindaco a Roma, la volontà decisiva della
Casaleggio Associati di sostituire in corsa [10] Patrizia Bedori,
ritenuta troppo scialba, e così via. È tale il controllo esercitato
da Gianroberto Casaleggio che il professor Paolo Becchi, ex-ideologo
e filosofo dei grillini, afferma [11]:
“Quanto potere ha nel M5S Beppe Grillo? Nessuno, Grillo non c’è più. Ora c’è un nuovo partito, ibrido, che ha sostituito il M5S e che si chiama partito a Cinquestelle diretto da Casaleggio e Associati. Avete presente le pulizie etniche che ci sono in altri paesi? Ecco, questo è avvenuto anche nel M5S. Stalin avrebbe avuto da imparare da Casaleggio da questo punto di vista. Al momento il M5S, quello nato sulla rete, è morto. Se poi rinascerà attraverso una srl va bene, tanto siamo abituati a tutto”.
Un’autocrazia,
quella esercitata da Gianroberto Casaleggio, assoluta ed incontrata,
resa ancora più evidente dal progressivo eclissarsi di Beppe Grillo.
Sorge quindi l’interrogativo: chi era Gianroberto Casaleggio,
“misterioso” per definizione e così schivo da fuggire più di
una volta dinnanzi a telecamere e giornalisti?
Gianroberto Casaleggio, a servizio di Sua Maestà la Regina
A
molti può sembrare strano ma, trascorsi oltre 70 dalla conferenza di
Jalta, l’Italia è tuttora un protettorato angloamericano, e con
“angloamericano” si intende l’ingerenza di Londra e quella di
Washington: al termine dell’ultimo conflitto gli inglesi, che
ancora ambivano ad esercitare un ruolo da potenza globale, si erano
addirittura aggiudicati la fetta più corposa dell’Italia in
termini di influenza.
Il progressivo sfaldamento dell’impero, l’acutissima crisi economica vissuta tra gli anni ’70 e ’80 e le risorse sempre più esigue da destinare alla difesa, hanno progressivamente ridimensionato il ruolo di Londra a vantaggio di Washington: ciò non toglie che l’Inghilterra giochi tuttora un ruolo determinante negli affari italiani, come dimostrano le manovre della City per cacciare Silvio Berlusconi nel 2011 ed il più recente caso Regeni, con cui gli inglesi hanno scientemente sabotato i rapporti italo-egiziani.
Il progressivo sfaldamento dell’impero, l’acutissima crisi economica vissuta tra gli anni ’70 e ’80 e le risorse sempre più esigue da destinare alla difesa, hanno progressivamente ridimensionato il ruolo di Londra a vantaggio di Washington: ciò non toglie che l’Inghilterra giochi tuttora un ruolo determinante negli affari italiani, come dimostrano le manovre della City per cacciare Silvio Berlusconi nel 2011 ed il più recente caso Regeni, con cui gli inglesi hanno scientemente sabotato i rapporti italo-egiziani.
Analizzando
il Movimento 5 Stelle dovremmo quindi imbatterci sia nella componente
americana che in quella inglese: dopotutto i grillini non sono
nient’altro che uno strumento per perpetuare il controllo atlantico
sulla penisola nei drammatici frangenti dell’eurocrisi, della
destabilizzazione del Mediterraneo e dell’apparentemente
inarrestabile declino della penisola (Beppe Grillo è, non a caso,
cantore della decrescita felice, utile a quelle potenze che sognano
un’Italia deindustrializzata, “pizza e mandolino”).
Ricicliamo
ora lo schema della genesi del M5S che elaborammo a suo tempo e
concentriamoci sulla Casaleggio Associati srl.
Nella
società a responsabilità limita nata nel 2004, quella che secondo
Paolo Becchi “dirige il partito Cinquestelle”, la componente
statunitense è incarnata da Enrico Sassoon, per diciotto anni
membro, e per sei anni direttore, della American Chamber of Commerce
in Italy [12]: il suo curriculum vitae è piuttosto lacunoso a
riguardo [13], ma la collaborazione di Sassoon con il “guru” del
M5S, risale perlomeno alla Webbegg Spa, la società di cui Casaleggio
è per un periodo amministratore delegato e da cui è allontanato,
secondo le versione ufficiale, a cause di scarse prestazioni
economiche.
Più elementi inducono però a pensare che i due lavorassero insieme ancora prima: la Webbegg Spa è infatti la nuova ragione sociale con cui è rinominata Logicasiel, controllata da Telecom Italia e dalla britannica Logica plc, quando nel 2000 l’Olivetti acquista la quota in mano agli inglesi. Toccando la Logica plc, arriviamo così a Gianroberto Casaleggio, la componente “british” del Movimento 5 Stelle.
Più elementi inducono però a pensare che i due lavorassero insieme ancora prima: la Webbegg Spa è infatti la nuova ragione sociale con cui è rinominata Logicasiel, controllata da Telecom Italia e dalla britannica Logica plc, quando nel 2000 l’Olivetti acquista la quota in mano agli inglesi. Toccando la Logica plc, arriviamo così a Gianroberto Casaleggio, la componente “british” del Movimento 5 Stelle.
Casaleggio
entra in Olivetti nel 1975: allora il gruppo, pur avendo perso il
primato mondiale dell’informatica raggiunto nei primi anni ’60
con i calcolatori Elea, era ancora tra i pesi massimi del panorama
tecnologico mondiale, dominato ora come allora dagli angloamericani.
Un particolare connotato filo-britannico era stato poi impresso
all’azienda eporediese da Adriano Olivetti (1901-1960) che durante
la guerra era stato agente del Special Operations Executive e tra i
tanti ad aver chiesto nella caotica estate del 1943 il sostegno
inglese per attuare un golpe contro il regime fascista [14].
Si
hanno poche informazioni sull’attività di Casaleggio nella ditta
di Ivrea. Lì, ad ogni modo, conosce la prima moglie, l’inglese
Elizabeth Clare Birks che si occupa ufficialmente della traduzione di
manuali: dal matrimonio nasce Davide Casaleggio, cittadino italiano e
britannico, nonché “erede” del guru del M5S. La biografia di
Casaleggio, a questo punto, salta a piè pari alla carica di
amministratore delegato della Webbegg spa, lasciando un buco di quasi
25 anni di cui non sa quasi niente.
Leggendo
una delle rarissime interviste rilasciate da Casaleggio ai media,
pubblicata il 3 gennaio 2013 da The Guardian col titolo “Italy’s
web guru tastes power as new political movement goes viral” [15], si
fa però una scoperta molto interessante: il quotidiano inglese
definisce Casaleggio come “former head of the Italian operations of
the British firm Logica”.
Logica plc, nata nel 1969, è stata tra i pionieri dell’informatica inglese, introducendo i calcolatori nella gestione della rete elettrica, creando il famoso codice “SWIFT” per le comunicazioni infra-banche e portando Arpanet sul Vecchio Continente. Sorge quindi l’interrogativo: quando e come Casaleggio è diventato responsabile per l’Italia delle attività della Logica plc? Non lavorava all’Olivetti? C’è un nesso col fatto che l’Olivetti compra dalla britannica Logica plc la quota in Logicasiel e Casaleggio diventa amministratore della nuova società rinominata Webbegg Spa?
Logica plc, nata nel 1969, è stata tra i pionieri dell’informatica inglese, introducendo i calcolatori nella gestione della rete elettrica, creando il famoso codice “SWIFT” per le comunicazioni infra-banche e portando Arpanet sul Vecchio Continente. Sorge quindi l’interrogativo: quando e come Casaleggio è diventato responsabile per l’Italia delle attività della Logica plc? Non lavorava all’Olivetti? C’è un nesso col fatto che l’Olivetti compra dalla britannica Logica plc la quota in Logicasiel e Casaleggio diventa amministratore della nuova società rinominata Webbegg Spa?
Chi
potrebbe rispondere a questi quesiti è senza dubbio Franco Bernabé,
amministratore delegato di Telecom Italia in quel periodo: il pupillo
della finanza anglofona, intervistato nel 2013 da Lilli Gruber,
sostiene di aver conosciuto Gianroberto Casaleggio, definito come
“persona schiva” e niente affatto come “l’influenzatore
occulto” del M5S tratteggiato dai “complottisti” [16]. Può
chiarire Bernabè l’ambigua coincidenza per cui dalla società in
cui siedono il responsabile italiano dell’inglese Logica plc ed il
direttore dalla camera di commercio statunitense nasce il M5S?
La
sensibilità di Londra alla causa grillina è evidenziata da più
fattori: la BBC, storicamente specializzata nel fomentare disordini e
rivoluzioni colorate a casa altrui, segue sin dalle origini il
Movimento 5 Stelle, quando è ancora impiegato in chiave
anti-Berlusconi [17]; la BBC è a suo fianco nei primi successi (“People
power takes political control in Parma, Italy. A new force has
exploded onto the Italian political scene.” [18]); la BBC lo gratifica
con un profilo internazionale dopo le elezioni del 2013 (Grillo alla
Bbc: ”Il M5S cambierà il mondo” [19]) e così via.
L’amore è peraltro corrisposto: Casaleggio e Grillo pranzano nel primavera del 2013 all’ambasciata inglese per discutere sulla nomina di Enrico Letta alla presidenza del Consiglio e la riconferma al Quirinale di Giorgio Napolitano [20]; nel parlamento europeo il M5S convola a nozze con l’inglese UKIP nel gruppo “Europa della Libertà e della Democrazia Diretta”; conforme agli interessi britannici è infine la reazione dei grillini al recente omicidio di Giulio Regeni (“Regeni, Subito inchiesta Onu. Stop relazioni diplomatiche con Egitto” [21], “Regeni: M5S, 5 aprile verità o ritiro immediato ambasciatore” [22]).
L’amore è peraltro corrisposto: Casaleggio e Grillo pranzano nel primavera del 2013 all’ambasciata inglese per discutere sulla nomina di Enrico Letta alla presidenza del Consiglio e la riconferma al Quirinale di Giorgio Napolitano [20]; nel parlamento europeo il M5S convola a nozze con l’inglese UKIP nel gruppo “Europa della Libertà e della Democrazia Diretta”; conforme agli interessi britannici è infine la reazione dei grillini al recente omicidio di Giulio Regeni (“Regeni, Subito inchiesta Onu. Stop relazioni diplomatiche con Egitto” [21], “Regeni: M5S, 5 aprile verità o ritiro immediato ambasciatore” [22]).
Con
la morte di Gianroberto Casaleggio se ne va quindi l’agente di Sua
Maestà la Regina che, oltre a plasmare la politica del M5S secondo i
criteri atlantici, ne garantiva anche la coesione e l’operatività:
censurando, espellendo, spiando, manipolando, Gianroberto Casaleggio
rendeva manovrabile e gestibile un movimento fluido, intrinsecamente
anarchico e tendenzialmente imprevedibile costruito attorno ad un
blog. E lo faceva ricorrendo sia ai “metodi staliniani” descritti
da Paolo Becchi ma anche, e forse soprattutto, a quell’aura di
mistero, impenetrabilità e misticismo (il lato profetico e
apocalittico è ben visibile nel video Gaia [23]) che doveva esercitare
un forte ascendente su deputati e politici grillini.
Certo,
l’erede ha già occupato il trono: è il 39nne Davide Casaleggio,
cittadino inglese ed italiano, a capo della srl di famiglia. Ma sarà
in grado il figlio gestire gli altrettanto giovani ed ambiziosi
onorevoli del M5S, in buona parte convinti di essere artefici delle
proprie fortune? Oppure prevarranno le faide e le spinte centrifughe?
Qualsiasi sfida attenda il M5S, i grillini si ricordino di
comportarsi da gentleman: agiscono pur sempre in Her Majesty’s
name…
1https://www.lastampa.it/2016/01/18/italia/politica/la-sindaca-di-quarto-ai-pm-informai-fico-lLWxPmzbrsLX3NyZfd9HUK/pagina.html
2http://espresso.repubblica.it/palazzo/2014/02/11/news/quando-beppe-grillo-chiedeva-a-napolitano-di-fare-il-colpo-di-stato-1.152583
3http://espresso.repubblica.it/palazzo/2014/02/11/news/quando-beppe-grillo-chiedeva-a-napolitano-di-fare-il-colpo-di-stato-1.152583
4http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/24/sondaggi-europee-5-stelle-a-due-passi-dal-pd-forza-italia-staccata-di-6-punti/962294/
5http://archivio.internazionale.it/news/asca/2014/11/17/renzi-nella-lista-dei-pensatori-globali-di-foreign-policyTa
6http://www.beppegrillo.it/2015/12/financial_times_il_movimento_5_stelle_e_maturo_per_il_governo.html
7https://www.lastampa.it/2016/03/24/italia/politica/di-maio-fa-autocritica-sullue-forse-siamo-stati-troppo-duri-WLYPthmhDym3mJYnqouX0O/pagina.html
8https://www.lastampa.it/2016/04/07/italia/politica/casaleggio-pensa-di-abdicare-gli-succeder-il-figlio-davide-dWYOvKCJk5S4QHwOeYRBeM/pagina.html
9http://www.huffingtonpost.it/2016/03/05/m5s-casaleggio-controlla-parlamentari_n_9388888.html
10http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/01/27/news/milano_bedori_non_mi_ritiro_e_nessuno_dei_cinque_stelle_me_lo_ha_chiesto_-132184013/
11http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2016/02/09/becchi-casaleggio-peggio-di-stalin_0191c98d-f110-4f88-a55c-c2430082b9d5.html
12http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/sassoon-cofondatore-valutazione-positiva-155203-gSLAd95nL
13https://it.linkedin.com/in/enrico-sassoon-0631228
14Il Golpe Inglese, Mario José Cereghino, Giovanni Fasanella, Edizioni Chiarelettere, 2011, pag. 58
15http://www.theguardian.com/world/2013/jan/03/italy-five-star-movement-internet
16https://www.youtube.com/watch?v=m9Tb0O-aQaM
17https://www.youtube.com/watch?v=vJchKFvHBW0
18http://www.bbc.com/news/world-europe-19264488
19http://video.repubblica.it/dossier/elezioni-politiche-2013/grillo-alla-bbc–il-m5s-cambiera-il-mondo/120971/119456
20http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/21/casaleggio-al-fatto-piano-inglese-per-governo-letta-e-napolitano-bis/993457/
21http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2016/02/regeni-subito-inchiesta-onu-stop-relazioni-diplomatiche-con-egitto.html
22http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/esteri/2016/03/regeni-m5s-5-aprile-verita-o-ritiro-immediato-ambasciatore.html
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