diretto
mi rimanga di “loro”. Puramente verbali, due (da notiziari della
radio,
suppongo): fallito dirottamento e riuscito stupro di una ragazza in
un
aereo dell'Olympic Airways; e quest'altro in inglese, forse
dall'inattendibile
Voice of Europe: A favorite Polish joke goes, we
feign
to work, the State feigns to pay us. E due immagini: una bottiglia,
con
corona reale sullo sfondo, e la scritta in rosso: Seagram's Canadian
Whisky.
Il quadratino bianco del campo di tennis diètro l'Hotel
Il quadratino bianco del campo di tennis diètro l'Hotel
Bellevue,
nell'oculare del mio binocolo. La memoria involontaria non
ha
altro, e questi ricordi vi fluttuano insistenti e vaghi.
Relitti
inconsistenti, e ormai reliquie. Da quella notte un mezzo
mese
è trascorso, e potrei dire altrettanto bene un mezzo secolo. Un
lungo
panico, in principio. E poi, ma tramontata subito, incredulità, e
poi
di nuovo paura. Adesso l'adattamento. Rassegnazione? Direi
proprio
accettazione. Con intervalli di proterva ilarità, e di feroce
sollievo.
[...]
Io
non amo Crisopoli, anzi non la posso soffrire. In lei ho scorto il
mio
antitipo, l'affermazione trionfale di tutto ciò che io rifiuto, l'ho
eletta
a centro della mia detestazione del mondo; un caput-mundi al
negativo.
La mia « fuga saeculi » è stata, già allora, fuga da questa
precisa
localizzazione del ' secolo '. Pure, il fatto che ho sotto gli occhi
mi
riesce implausibile e tetro.
Crisopoli è vuota. Ordinata, tranquilla, nelle strade, nelle piazze, sui
quais
come in centro, quale doveva essere quella notte, alle 2; ma
vuota.
Quanti erano? quattrocentomila, quattrocentoventimila.
Comunque,
erano.
Vengo in cerca di qualche migliaio di scomparsi. Gli abitanti della
Vengo in cerca di qualche migliaio di scomparsi. Gli abitanti della
mia
valle, e qui trovo il mega-esodo, la diserzione in massa. Un evento
(inimmaginabile)
anche qui ha sorpreso la gente nel sonno:
la sospensione notturna della vita collettiva
semplicemente si è prolungata,
la sospensione notturna della vita collettiva
semplicemente si è prolungata,
indefinitamente
prolungata. Perché, se io seguito a figurarmeli fuggiti,
in
realtà loro non sono fuggiti, come la gente di Pompei. Né sono
stati
ridotti
in cenere, come quelli di Hiroshima. Se ne sono andati in un'altra
maniera.
Rapiti. Estratti, fatti uscire dalle loro case e sedi diverse. Dai
loro
corpi, forse.
No.
Dai loro corpi, parrebbe di no. Di corpi, sotto la pioggerella di
giugno,
non c'è traccia a Crisopoli.
[...]
Widmad,
ore 8. Sto rimirando il monumento di mia invenzione. Non
si
è mosso, tiene duro alle intemperie (stamattina, vento e nevischio),
ma mi fa venire un dubbio. Il cartellone-paesaggio, il sole a picco
delle
Bahamas,
l'arena bianca, l'invito « Let's fly down there Where life is
better...
» : e se l'Exitus de Aegypto, fosse stato un exitus ad Bahamas?
O
a altre inidentificate Isole Felici?
Chi
se ne va da questo mondo « passa a miglior vita », dicevano. E il
cartellone
invitava appunto a andare « dove la vita è migliore ». La
morte-premio,
come emigrazione turistica collettiva, si può concepire,
in
un secolo, com'era il nostro, vastamente dedito all'educativo
esercizio
del viaggiare.
Il
turismo, surrogato della mobilitazione generale, diceva Hans
Enzensberger.
importanza
anche per i puri spiriti. Né le Bahamas, né tutte le Antille
messe
insieme, potrebbero ospitare una così smisurata collettività. Il
paradiso
deve pure offrire un minimo di comfort.
Faccio
ritorno alla mia prima ipotesi. Volatilizzazione - sublimazione.
Sublimazione - assunzione (nei cieli).
Vediamo. C'è una mia vecchia lettura, un testo di Giamblico che ho
avuto
sott'occhio non ricordo per che ricerca. Parlava della fine della
specie
e s'intitolava Dissipatio Humani Generis. Dissipazione non in
senso
morale. La versione che ricordo era in latino, e nella tarda latinità
pare
che dissipatio valesse “evaporazione”, “nebulizzazione” o
qualcosa
di ugualmente fisico, e Giamblico accennava nella sua descrizione
appunto a un fatale fenomeno di questo tipo. Rispetto a altri
profeti
era meno catastrofico: niente diluvio, niente olocausto « solvens
saeclum
in favilla », assimilabile oggi a un'ecatombe atomica.
Gli esseri umani cambiati per prodigio improvviso in uno spray o gas
Gli esseri umani cambiati per prodigio improvviso in uno spray o gas
impercettibile
(e inoffensivo, probabilmente inodoro), senza
combustione
intermedia. Il che, se non glorioso, perlomeno è decoroso.
Ho
dei trascorsi eruditi di cui, dopo un'astinenza di anni, non mi
pento.
Sino a Ezechiele (10 secoli circa dopo Mosè) nessun indizio, nello
stesso
Ebraismo, del concetto di una vita ultraterrena riservata dopo il
soggiorno
nel mondo agli umani. I giusti venivano premiati con la prosperità
(terrena) e con la
longevità; così di Abramo è detto che morì
longevità; così di Abramo è detto che morì
«
sazio di anni ». In seguito, il compenso ultraterreno divenne, come
è
noto,
uno dei fondamentali ingredienti della ricetta religiosa per Ebrei,
Cristiani,
Mussulmani, e argomento prediletto della teologia e
letteratura
annessa.
Fra gli innumerevoli, un Salviano da Treviri,
Fra gli innumerevoli, un Salviano da Treviri,
vissuto
nel III o IV secolo. Autore cristiano di non larga fama, agiografo e
apologeta.
In una lettera al vescovo della sua città, De Fine
In una lettera al vescovo della sua città, De Fine
Temporum
(mi sembra: ora non ho modo di verificare), preso di pietà
evangelica
per i patimenti degli uomini, Salviano parlava di una loro,
auspicata,
« sublimatio » generale.
pagani,
e consisteva in un'assunzione al cielo dopo che i corpi, vivi,
fossero
resi eterei in un unico portentoso evento. Repentino e inatteso.
Cito
a memoria: « Mundus permanebit ». (E in questo, ci siamo).
«
Viri, mulieres, pueri, humani viventes cuiuscumque aetatis, ordinis
vel
nationis,
raptim sublimabuntur ». (Salviano non ha ispirato Freud; la
sublimazione
in Freud è una blanda metafora).
Senonché,
Salviano univa alla clemenza una discriminante giustizia.
«
Nihil huius gloriae decet peccatorem ». I pagani come tali possono
sublimarsi,
i peccatori no. Sarebbe interessante sapere a quale delle due
categorie
appartenga io. Supposto che non le cumuli tutt'e due. Ma la
mia
scienza, e autocoscienza, non arrivano a tanto.
Rinuncio.
Rinuncio.
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1977 ADELPHI EDIZIONI S.P.A. MILANO
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