uno dei due è l'altro

uno dei due è l'altro

giovedì 6 agosto 2015

Frammenti dall'estate. Patrizia, Monica, Franco e binari in riva al mare.


* Chi cerca ciò che non deve trova ciò che non vuole.

*...ogni battaglia ha in sé la possibilità astratta della sconfitta, e non c'è altro mezzo per diminuire questa possibilità che la preparazione organizzata della battaglia stessa.


* Meccanismi per ravvivare il fuoco.
Il metodo più antico per ravvivare il fuoco era quello di servirsi di un pezzo di pelle,  di foglie di alberi, o di folti rami verdi. In seguito si impiego' il giunco, attraverso cui si soffiava sul fuoco con la bocca. Il mantice di pelle, con cui la massa dell'aria veniva ininterrottamente spinta dal serbatoio al seno comunicante, era noto da lunghissimo tempo ai greci. Nelle fonderie molti mantici di questo tipo erano fatti funzionare a mano. Questo fu il il metodo di fusione fino al XVI secolo. In quell' epoca apparvero i primi mantici messi in moto 
da ruote ad acqua.


*Lamento sul destino degli esuli.

È fatica
Staccare le proprie radici
E toglierle dalla terra
Dove giacciono le nostre morti.
Ahi, magra pianta!
Non essere
Come il fiore di prato
O come l'albero del ciliegio
Che al bel tempo arrossisce
Di rosse perle:
E sempre son lì,
A morire e a rinascere.
Ma va
Da una terra a un'altra,
Da un mare a un altro
E, a ogni strappo,
Lascia un pezzo della radice...
E porta
Il nudo peso delle rimanenti
Fino a morire rinsecchito,
A non rinascere.
Ovunque abbandonato:
Destino degli esuli
Sulla sabbia di un lido.


*Quella notte fu piena di scale...


*La Perfezione dei dettagli.

Strappato dalla morte/ gettato nella luce
Privo d'ombra/ vuoto, infranto.

Parlarti o toccarti
O entrambi
Con le vive mani assediate.
Svelata, cieco
Senza sonno.

Da tempo a tempo
Un luogo lo circonda,
Senza voce, un nome.
Che si sappia di chi
Quando non volle
Muto perché non seppe.

Non più vuote le mani,  le dissi.
Occhi vuoti inceppati nel giorno.
La tua veste lacerata,
L'intrigo, la frana che dura
Lentamente.
Lo nego, mi appartiene.


*Dio è, in me, il fuoco,
E io, in lui, la luce,
Non siamo tutti e due
Profondamente uniti?
...
Dio è cio che è;
Io sono ciò che sono;
Ma se conosci l'Uno
Tu conosci me e lui.
...
Io non sono al di fuori di Dio
E Dio non è al di fuori di me
Io sono la sua luce splendente
Ed egli è il mio ornamento.


*Io dubito che il voler noi misurar il tutto colla scarsa misura nostra, ci faccia incorrere in strane fantasie;
e che l'odio  nostro particolare contro la morte, ci renda odiosa la fragilità. Tuttavia non so dall'altra banda quanto, per divenir manco mutabili, ci fosse caro l' incontro di una testa di Medusa,  che ci convertisse  in un marmo o in un diamante, spogliandoci de'  sensi  e di altri moti, li quali senza le corporali alterazioni,
 in noi sussister non potrebbono.


*Taci, chi parla ascolta. Ma chi tacque
   Ha ormai parlato.



* Basile, Lo cunto de li cunti
* Lenin, Che fare?
* Marx, Capitale e tecnologia.
* Antonio Barolini      
* Ritsos, Sospetti
* Roberto Turco, Giocate e vincete.
* A. Silesius
* G. Galilei
* Aleixandre, Dialoghi della conoscenza.

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